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Fondazione Cetacea Riccione e Ospedale delle Tartarughe > Blog  > La nascita di Blennius e il progetto “Il mare nascosto”

La nascita di Blennius e il progetto “Il mare nascosto”

Giovedì 1 marzo 2012, al palazzo del Turismo di Riccione, si è svolta una serata di presentazione dei risultati di un monitoraggio sulla barriera anti erosione posizionata di fronte alla costa riccionese e soprattutto sono state mostrate le sorprendenti immagini di ciò che ha colonizzato questa struttura. Da queste scoperte è nato il marchio Blennius e quello che si prefigge di fare ma partiamo dall’inizio e cioè dalla creazione della barriera soffolta.

Riccione, dai primi anni ’70 del secolo scorso, si è attivata per contrastare il fenomeno di erosione costiera; nel 1983 il suo Comune realizzò, in maniera sperimentale, delle barriere di contenimento subacquee costituite da sacchi di materiale sintetico riempiti di sabbia e disposte parallelamente alla costa ad una distanza di circa 400 metri dalla riva per circa 700 metri di lunghezza. Gli effetti furono modesti, così nel 1987, venne aggiunta una seconda barriera soffolta a 200 m dalla riva più lunga della precedente. Con il tempo, la creazione della barriera soffolta si è dimostrata una buona soluzione che ha portato effetti positivi con un ridotto impatto ambientale. Nel 2011, in seguito ai monitoraggi per la verifica della compattezza e della stabilità della barriera, è stato rilevato un altro insospettabile effetto benefico: la colonizzazione dell’intera struttura da parte di una grande varietà di forme di vita che ha costituito una vera e propria oasi marina, la cui conservazione e protezione favorirebbe il benessere del mare.

Il progetto Mare nascosto di Blennius

Nel 2011 la Cooperativa Bagnini di Riccione ha promosso e finanziato una campagna di monitoraggio della barriera soffolta al fine di osservare l’integrità dei sacchi e lo stato di compattezza della struttura stessa, più volte venuta meno negli anni passati per effetto dell’usura dei movimenti marini e per l’incuria umana. L’attività di perlustrazione, effettuata dai subacquei della Sub Riccione Polisportiva Comunale, ha rilevato la presenza di un’incredibile biodiversità marina instauratasi, nel tempo, sulla superficie della barriera e negli interstizi presenti fra i sacchi; una ricchezza di vita che non sorprende chi conosce veramente il mare Adriatico, un mare che nasconde per natura i suoi tesori e che li rivela solo a pazienti ed attenti esploratori.

Per far conoscere, valorizzare, ma soprattutto proteggere questa “oasi” sommersa, è stato ideato il progetto “Riccione: il mare nascosto – alla scoperta dell’oasi sommersa”, che riunisce nel marchio “Blennius” tre realtà (Cooperativa Bagnini di Riccione, Sub Riccione Polisportiva Comunale e Fondazione Cetacea) diverse, ma accomunate dalla volontà di preservare il mare ed i suoi meravigliosi tesori attraverso la conoscenza, la diffusione delle informazioni e la sensibilizzazione alla fragilità di questi ecosistemi.

La Bavosa

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