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Fondazione Cetacea Riccione e Ospedale delle Tartarughe > Blog  > Cinque i recuperi di tartarughe marine a seguito delle mareggiate degli ultimi giorni.

Cinque i recuperi di tartarughe marine a seguito delle mareggiate degli ultimi giorni.

Nei giorni scorsi lo avevamo preannunciato: a causa dell’abbassamento delle temperature e delle mareggiate che hanno colpito le coste emiliano romagnole e marchigiane sono stati numerosi i recuperi di tartarughe marine in difficoltà. Essendo le tartarughe marine vulnerabili all’abbassamento della temperatura, a seguito del quale sviluppano una sindrome chiamata cold stunning, che ne può causarne la morte se non si interviene immediatamente, sono 5 gli esemplari per i quali siamo stati contattati da domenica ad oggi, e per i quali abbiamo proceduto con il recupero e l’ospedalizzazione presso un Centro di Recupero Cura e Riabilitazione di Riccione.

Fondazione Cetacea Onlus, che ha la deroga ministeriale alla manipolazione, recupero e cura delle tartarughe marine lungo tutte le coste di Emilia Romagna e Marche, negli ultimi giorni aveva fatto un appello tramite mezzo stampa avvisando quanti, per ragioni sportive o di attività motoria si trovassero in spiaggia, a controllare la presenza di eventuali esemplari di tartaruga marina in difficoltà.

Al contempo avevamo organizzato un’attività di pattugliamento da parte dei nostri volontari che negli ultimi giorni hanno battuto con solerzia i bagnasciuga di diversi comuni della costa. Michela, la piccolissima tartaruga recuperata in mattinata a Fano, località Fosso Sejore, è stata proprio individuata da un volontario in pattugliamento: questo ci ha permesso di intervenire in tempo e di portarla ancora in vita al CRTM. Altri 3 sono i recuperi, sempre nelle Marche, in collaborazione con la Guardia Costiera: due a Senigallia e una a Marzocca. Infine, la prima era stata recuperata domenica a Rimini, località Rivabella. Restiamo in allerta per le prossime ore.

Un ringraziamento speciale va ai volontari che hanno pattugliato le spiagge in questi giorni (e che continueranno a farlo), e che hanno fatto “la staffetta” per far arrivare rapidamente gli esemplari al nostro Centro.

L’emergenza non è passata!

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