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L’UE e il mare.

In allegato è possibile scaricare in pdf il libro “L’UE e il mare“.

Questo libro, scritto da Marco Affronte con la prefazione del nostro presidente Sauro Pari, si colloca all’interno dell’ omonimo progetto finanziato dalla Regione Emilia Romagna, nato con l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza europea su come l’Unione Europea intervenga nello studio, nella ricerca e nella conservazione per quanto riguarda il nostro mare.

“Il Mare è forse uno dei luoghi più emblematici su cui la ricaduta delle politiche europee può fare la differenza nel breve periodo. Il mare è di tutti e di nessuno e per anni è stato vissuto in questo modo. Trattati bi-tri-quadrilaterali fra i paesi che sono bagnati dallo stesso mare per definire i comportamenti reciproci, in linea generale, nei mari non di pertinenza (fuori cioè dalle acque territoriali) e non ingerenza di estranei nelle attività nelle acque di pertinenza di uno stato. Inquinamento, sfruttamento delle risorse, biologiche e minerarie in primo luogo, sono di pertinenza dei singoli stati. Ne è conseguita una situazione insostenibile che per alcuni aspetti ha già collassato e per altri sta collassando. L’inquinamento delle acque e dei fondali marini è un dato ormai irreversibile, il mare, qualsiasi mare, è divenuto la pattumiera degli stati bagnati dalle sue acque. E questo problema sembra essere irrisolvibile. Le risorse ittiche sono sovrasfruttate, non si lascia a molte specie la possibilità di riprodursi e questo mentre si avrebbe bisogno di più risorse per i bisogni di una popolazione crescente. Per non parlare dello sfruttamento minerario sempre più intenso e fatto con mezzi che spesso danneggiano le popolazioni di mammiferi marini ed altre specie minacciate di estinzione. La nuova frontiera delle energie “pulite” provenienti dall’ambito marino, dall’eolico off shore  all’energia fornita dalle maree. E poi gli allevamenti, il diportismo, gli sport acquatici, il trasporto e tanto altro ancora: tutto questo e ancora di più è oggetto di politiche europee realizzate per creare armonia fra i soggetti che fruiscono del mare: i portatori di interessi, un concetto che merita un approfondimento. I problemi devono essere affrontati con chi vi è coinvolto, con chi ha interessi legati a quell’ambito e quindi ogni studio dei problemi parte dall’analisi di questi interessi fatto con gli interessati. Fondazione Cetacea, l’Associazione che mi onoro di dirigere, ha partecipato ad una decina di progetti europei: sulla conservazione delle tartarughe marine, dei delfini, degli squali nel Mediterraneo, sulla marine litter, sull’educazione ambientale, sull’inquinamento da rumore in mare. Nel corso di questi progetti abbiamo condiviso idee, linee guida, azioni, dati con numerosi partner italiani, croati, albanesi montenegrini, sloveni, turchi, greci, spagnoli, tunisini, maltesi. Abbiamo uniformato i nostri data base, abbiamo ricercato assieme soluzioni per la conservazione di specie a rischio, abbiamo proposto linee guida per affrontare i problemi comuni. E tutto questo grazie all’Europa.”

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