Cronaca del nido più a nord del Mediterraneo: Pesaro, Baia Flaminia.
All’alba del 30 luglio 2019 verso le ore 5.30 un gruppo di operai della ditta Teknoservice hanno avvistato una grossa Caretta caretta intenta a deporre le uova sulla spiaggia di Baia Flaminia a Pesaro. Dopo lo stupore iniziale, è stata immediatamente contattata la Capitaneria di Porto che ha coinvolto gli esperti del Parco del San Bartolo e della Fondazione Cetacea. Quel martedì 30 luglio ha segnato l’inizio del controllo h 24 e del monitoraggio scientifico del nido di Caretta caretta alla Baia Flaminia da parte della Fondazione Cetacea: una nuova avventura per noi di Fondazione, che nonostante l’esperienza trentennale nel recupero, cura e riabilitazione delle tartarughe marine in Emilia Romagna e Marche, di nidi in zona non ne avevamo mai visti. Questa deposizione di tartaruga marina infatti risulta essere la nidificazione più a nord mai registrata in Mediterraneo e più in generale in Europa. Per gestire al meglio questo evento però nulla è stato lasciato al caso: infatti abbiamo coinvolto gli esperti della Stazione Zoologica Anton Dhorn di Napoli, in primis la dott.ssa Sandra Hochsheid, eccellenza scientifica per quello che riguarda la conservazione dei nidi di Caretta caretta in Italia. Gli esperti dell’Anton Dohrn hanno condiviso con noi protocolli e preziosissimi consigli nel corso dei delicatissimi mesi di incubazione delle uova. Come responsabili del controllo, protezione e monitoraggio del nido ci siamo occupati quotidianamente dei prelievi scientifici (prelievo della sabbia, monitoraggio della temperatura, controllo quotidiano delle condizioni atmosferiche per agire tempestivamente in caso di emergenza…) e visto che il sito si trovava in una zona fortemente antropizzata abbiamo deciso di presidiare il sito 24 ore su 24 grazie alla collaborazione di oltre due centinaia di volontari (fra Parco del San Bartolo, associazioni ambientaliste, studenti, scout ma anche cittadini di Pesaro e turisti) che turnandosi ogni 4-5 ore ci hanno supportato nel controllo dell’area e nel dare informazioni ai tanti curiosi che quotidianamente si sono avvicinati al nido. Il nido è diventato infatti anche un importante presidio di educazione ambientale e sensibilizzione di grandi e piccini sulla cultura del rispetto del mare: basti pensare che oltre 600 studenti hanno potuto assistere a delle vere e proprie “lezioni” offerte dal nostro personale specializzato.
Infine al 66esimo giorno (il 3 ottobre 2019) di incubazione una circostanza meteorologica inaspettata ha costretto il nostro presidente Sauro Pari a prendere tempestivamente la decisione di intervenire sul nido: una potente e violenta mareggiata aveva allagato completamente il sito. Scavando nel nido sono state trovate 69 fra tartarughine già fuori dal nido e pronte ad uscire, uova rotte con tartarughine quasi completamente formate e uova integre e non. Tutto il contenuto del nido è stato urgentemente portato alla Clinica Veterinaria Gaudenzi di Pesaro dove il veterinario responsabile di Fondazione Cetacea Giordano Nardini e il veterinario Nicola Ridolfi hanno prestato le cure necessarie ai piccoli e posto in incubatrice le uova, supportati dalle biologhe della Fondazione.
Traendo le somme, di un totale di 69 fra uova e tartarughe recuperate in modo emergenziale, 38 sono state rilasciate in salute in ottima salute (di queste 32 quasi subito, mentre 6 sono nate nei giorni successivi in incubatrice), mentre 19 uova non erano fecondate. Sui restanti 12 esemplari perduti verranno fatti degli accertamenti per approfondire quanto accaduto.
“Sono tantissimi i grazie doverosi” conclude Sauro Pari, presidente di Fondazione Cetacea “Andrea Gentiletti della Teknoservice che ha individuato il nido e ci ha aiutato a proteggerlo, la Capitaneria di Porto e in particolar modo il Guardiamarina Alfano che ci ha supportato in questi ultimi momenti drammatici, il Parco del San Bartolo e in particolare Laurent Sonet che è stato nostro compagno in questa avventura, l’assessore Heidi Morotti e il Comune di Pesaro, la Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli e in particolare la Dott.ssa Sandra Hochscheid, la dott.ssa Luana Papetti di Tartamare, Filippo Sparacca del Bagno Joe Amarena per il supporto tecnico e logistico, Alessandro Mazza che ha documentato la nostra avventura, il dott. Nicola Ridolfi e la Clinica Veterinaria dott. Giovanni Gaudenzi, l’Associazione Benessere Animale e la Clinica Veterinaria Modena Sud, la dott.ssa ecografista Flavia Iorio, la Croce Rossa Italiana per la tenda indispensabile per il presidio durato oltre due mesi, lo Stuchin del Port per il supporto “mangereccio”, l’Hotel Baia Flaminia, il Centro Computer Pesaro per averci messo a disposizione la telecamera per monitorare il nido, i residenti di Baia Flaminia che si sono “coinvolti” portando generi di conforto vari a chi era impegnato nei lunghi turni al nido, i volontari di Fondazione Cetacea, Protezione Civile, Sea Shepherd, OIPA, ENPA, LIPU, Giacche Verdi, Sub Tridente, WWF, AFNI e Legambiente, e gli altri più di 200 volontari che si sono alternati durante i turni e ci hanno permesso di mantenere il presidio h 24 per ben oltre due mesi.”
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